

Suzanne Orlandi fu la prima a indossare il primo vestito firmato Chanel, un abito in velluto nero ornato da un semplice colletto bianco, proprio perché Coco sosteneva che « […]il nero conteneva tutto. Anche il bianco. Sono d'una bellezza assoluta. È l'accordo perfetto» Il bianco ed il nero non sono gli unici colori utilizzati da Chanel, che impiega nei suoi abiti anche tonalità come il beige, il grigio e il blu marine. Tutto lo stile di Chanel si rifà alla vita comune delle persone che la circondavano, per dare all'abbigliamento quella praticità che la Belle Époque aveva sostituito con bustini, corsetti e impalcature per cappelli. Tuttavia, a detta dei critici e degli intenditori di moda, l'apice della sua creatività è da attribuire ai più fulgidi anni trenta, quando, pur dopo aver inventato i suoi celeberrimi e rivoluzionari "tailleur" (costituiti da giacca maschile e gonna diritta o con pantaloni, appartenuti fino a quel momento all'uomo), impose uno stile sobrio ed elegante dal timbro inconfondibile. In buona sostanza, si può dire che Chanel rimpiazza il vestiario poco pratico della belle èpoque con una moda larga e comoda. Nel 1916, ad esempio, Chanel estende l'uso del jersey (un materiale a maglia molto flessibile), dal suo uso esclusivo per i sottabiti a una grande varietà di tipi di vestiario, inclusi i vestiti semplici in grigio e blu scuro. Questa innovazione fu di così grande successo che "Coco" iniziò ad elaborare le sue celebri fantasie per i tessuti jersey. L'inserimento della maglia lavorata a mano e poi confezionata industrialmente, infatti, rimane una delle novità più sensazionali proposte da Chanel. Inoltre, le bigiotterie in perle, le lunghe catene dorate, l'assemblaggio di pietre vere con gemme false, i cristalli che hanno l'apparenza di diamanti sono accessori indispensabili dell'abbigliamento Chanel e segni riconoscibili della sua griffe.
Esperti come quelli del sito Creativitalia.it, sostengono: "Troppo spesso si è parlato del suo celebre Tailleur quasi fosse stata una sua invenzione; in realtà Chanel produceva un vestiario di tipo tradizionale che spesso prendeva spunto dal vestiario maschile e che non diventava fuori moda con il cambiare di ogni nuova stagione. L'importanza data ai dettagli e l'uso estensivo di bigiotteria, con combinazioni rivoluzionarie di pietre vere e false, agglomerati di cristalli, e perle sono molti indicativi dello stile di Chanel. All'età di 71 anni, Chanel introdusse nuovamente il "tailleur di Chanel" che consisteva di vari pezzi: un giacca di stile cardigan, con inclusa la sua tipica catenella cucita all'interno, una gonna semplice e comoda, con una camicetta il cui tessuto era coordinato con il tessuto all'interno del tailleur. Questa volta, le gonne erano tagliate più corte e i tailleur erano fatti da un tessuto cardigan ben lavorato. Chanel é singolare nel suo rivoluzionare l'industria della moda e nell'aiutare il percorso delle donne verso l'emancipazione". La stilista aveva lavorato dal 1921 al 1970 in stretta collaborazione con i cosiddetti compositori dei profumi, Ernest Beaux e Henri Robert. Il celeberrimo Chanel N°5 venne creato nel 1921 da Ernest Beaux, e secondo le indicazioni di Coco doveva incarnare un concetto di femminilità senza tempo, unica e affascinante. Il N°5 non fu innovativo soltanto per la struttura della fragranza, ma per la novità del nome e l'essenzialità del flacone. Chanel trovava ridicoli i nomi altisonanti dei profumi dell'epoca, tanto che decise di chiamare la sua fragranza con un numero, perché corrispondeva alla quinta proposta olfattiva che le aveva fatto Ernest.
Indimenticabile poi, la famosa affermazione di Marylin che, sollecitata a confessare come e con quale abbigliamento andasse a letto, confessò: "Con due sole gocce di Chanel N.5", proiettando in questo modo, ulteriormente, il nome della stilista e del suo profumo nella storia del costume.
Il flacone poi, assolutamente all'avanguardia, è divenuto famoso per la sua struttura essenziale e il tappo tagliato come uno smeraldo. Questo "profilo" ebbe un tale successo che, dal 1959, il flacone è esposto al Museo di Arte Moderna di New York.
Coco Chanel, attraverso la moda, rappresenta il nuovo modello femminile che stava sviluppandosi nel 900: una donna dinamica,che lavorava e che non poteva più essere schiava dell'abbigliamento costrittivo della Belle Époque.
« Fino a quel momento avevamo vestito donne inutili, oziose, donne a cui le cameriere dovevano infilare le maniche; invece, avevo ormai una clientela di donne attive; una donna attiva ha bisogno di sentirsi a suo agio nel proprio vestito. Bisogna potersi rimboccare le maniche. »
Chanel diede a quella nuova donna il vestito giusto. Lo stesso famoso vestitino nero sembra proprio ispirato alla divisa delle commesse. La stilista sosteneva che:
Indimenticabile poi, la famosa affermazione di Marylin che, sollecitata a confessare come e con quale abbigliamento andasse a letto, confessò: "Con due sole gocce di Chanel N.5", proiettando in questo modo, ulteriormente, il nome della stilista e del suo profumo nella storia del costume.
Il flacone poi, assolutamente all'avanguardia, è divenuto famoso per la sua struttura essenziale e il tappo tagliato come uno smeraldo. Questo "profilo" ebbe un tale successo che, dal 1959, il flacone è esposto al Museo di Arte Moderna di New York.
Coco Chanel, attraverso la moda, rappresenta il nuovo modello femminile che stava sviluppandosi nel 900: una donna dinamica,che lavorava e che non poteva più essere schiava dell'abbigliamento costrittivo della Belle Époque.
« Fino a quel momento avevamo vestito donne inutili, oziose, donne a cui le cameriere dovevano infilare le maniche; invece, avevo ormai una clientela di donne attive; una donna attiva ha bisogno di sentirsi a suo agio nel proprio vestito. Bisogna potersi rimboccare le maniche. »
Chanel diede a quella nuova donna il vestito giusto. Lo stesso famoso vestitino nero sembra proprio ispirato alla divisa delle commesse. La stilista sosteneva che:
«la vera eleganza non può prescindere dalla piena possibilità del libero movimento».
A partire dal 1913 fino ad arrivare al 1930, Chanel portò la lunghezza delle gonne sotto il ginocchio e abbassò il punto vita, promosse l'utilizzo del jersey e dello stile alla marinara, e per finire introdusse l'utilizzo dei pantaloni femminili. Chanel crea la nuova donna del XX secolo, una donna che afferma la propria femminilità non per contrasto, bensì per paradosso, attraverso la rivisitazione di abiti maschili.
«Prendendo i vestiti maschili e dando loro una piega femminile, Coco diede anche un significante contributo al movimento femminile. […] Non si volle mai descrivere come femminista, ma la sua rivoluzione nel disegno dell'abito femminile […] coincise con l'esplosione del movimento femminista».
Lo scoppio della seconda guerra mondiale impose però un'improvvisa battuta di arresto. Coco è costretta a chiudere la sede di rue de Cambon, lasciando aperto soltanto il negozio per la vendita dei profumi. Negli anni in cui Chanel si assentò dal panorama della moda, si affacciò con le sue stravaganti proposte Christian Dior, che nel 1946
aprì il suo salone a Parigi. La risposta creativa di Dior alla guerra giunse nel 1947, con il suo New Look , che rinviava al passato, al busto della Belle Époque e alle gonne lunghe. Chanel non apprezzerà il recupero dei vecchi canoni e « di Dior dirà che “addobba delle poltrone, non veste delle donne: l'eleganza è ridurre il tutto alla più chic, costosa, raffinata povertà” ». Fu un vestito da ballo realizzato con una tenda di taffetà a segnare il suo ritorno. Nel 1953, Marie-Hélène de Rotschild, figlia di Edmond e Maggy van Zuylen, si apprestava a partecipare al ballo più importante dell'anno con un abito che Chanel definì un «orrore».
Coco si improvvisò sarta e con il tessuto di una tenda cremisi, cucito direttamente sul corpo della giovane donna, realizzò per lei un nuovo vestito. Il giorno dopo, Marie-Hélène disse a Chanel quale scalpore avesse suscitato il suo abito. Nel 1954, ormai settantunenne, Chanel riaprì la sua maison e si ripresentò al suo
pubblico con una nuova collezione, che presentò il 5 febbraio del 1954.
I 30 modelli sfilarono davanti agli occhi di una folla di compratori, fotografi e giornalisti. La prima reazione dei critici francesi fu assolutamente negativa, a causa del ricorrere dei vecchi temi. Ben presto però i consensi iniziarono ad arrivare dall'America e Chanel tornò ancora una volta di moda. Nell'anno del ritorno di Chanel, la stravaganza della Schiaparelli non era più acclamata come agli esordi, e la stilista fu costretta a chiudere.
La proposta di Chanel nell'anno della sua riapertura è il tailleur in tweed, con una gonna che riacquista un poco di lunghezza sotto il ginocchio, la giacca corta e i bottoni dorati. Nel 1955, Mademoiselle ottenne un altro successo, dando vita ad un altro intramontabile accessorio firmato Chanel: la borsetta 2.55. L'innovativo design si ispira, nella pura tradizione Chanel, al guardaroba maschile: per dare volume alla sua pochette, la stilista prese esempio dalle giacche che gli stallieri indossavano agli ippodromi. La borsamatelassé - ovvero trapuntata - presentava l'aggiunta di una tracolla, che consisteva in una catenella di metallo, intrecciata al cuoio.
Nel 1957, Christian Dior venne a mancare e lo stesso anno Coco Chanel venne invitata a Dallas per ricevere il Neiman-Marcus Award, l'Oscar della moda.
Nonostante la consacrazione ufficiale Coco «ha negato la sua importanza. Lei era — disse — “Solo una semplice sarta"».
Chanel morì il 10 gennaio 1971 in una camera dell'Hôtel Ritz, all'età di 87 anni. Chanel oltre che un’ottima stilista è stata anche una stratega da paura, una donna fatta di frasi, tra le più celebri: “ la moda passa, lo stile resta” e“ Se sei nato senza ali, non fare mai nulla per impedire loro di crescere”, la donna che portò l’abbronzatura a divenire una moda quotidiana. Ora la maison è sotto il controllo del grande Karl Lagerfeld.

Lo scoppio della seconda guerra mondiale impose però un'improvvisa battuta di arresto. Coco è costretta a chiudere la sede di rue de Cambon, lasciando aperto soltanto il negozio per la vendita dei profumi. Negli anni in cui Chanel si assentò dal panorama della moda, si affacciò con le sue stravaganti proposte Christian Dior, che nel 1946
aprì il suo salone a Parigi. La risposta creativa di Dior alla guerra giunse nel 1947, con il suo New Look , che rinviava al passato, al busto della Belle Époque e alle gonne lunghe. Chanel non apprezzerà il recupero dei vecchi canoni e « di Dior dirà che “addobba delle poltrone, non veste delle donne: l'eleganza è ridurre il tutto alla più chic, costosa, raffinata povertà” ». Fu un vestito da ballo realizzato con una tenda di taffetà a segnare il suo ritorno. Nel 1953, Marie-Hélène de Rotschild, figlia di Edmond e Maggy van Zuylen, si apprestava a partecipare al ballo più importante dell'anno con un abito che Chanel definì un «orrore».
Coco si improvvisò sarta e con il tessuto di una tenda cremisi, cucito direttamente sul corpo della giovane donna, realizzò per lei un nuovo vestito. Il giorno dopo, Marie-Hélène disse a Chanel quale scalpore avesse suscitato il suo abito. Nel 1954, ormai settantunenne, Chanel riaprì la sua maison e si ripresentò al suo
pubblico con una nuova collezione, che presentò il 5 febbraio del 1954.
I 30 modelli sfilarono davanti agli occhi di una folla di compratori, fotografi e giornalisti. La prima reazione dei critici francesi fu assolutamente negativa, a causa del ricorrere dei vecchi temi. Ben presto però i consensi iniziarono ad arrivare dall'America e Chanel tornò ancora una volta di moda. Nell'anno del ritorno di Chanel, la stravaganza della Schiaparelli non era più acclamata come agli esordi, e la stilista fu costretta a chiudere.
La proposta di Chanel nell'anno della sua riapertura è il tailleur in tweed, con una gonna che riacquista un poco di lunghezza sotto il ginocchio, la giacca corta e i bottoni dorati. Nel 1955, Mademoiselle ottenne un altro successo, dando vita ad un altro intramontabile accessorio firmato Chanel: la borsetta 2.55. L'innovativo design si ispira, nella pura tradizione Chanel, al guardaroba maschile: per dare volume alla sua pochette, la stilista prese esempio dalle giacche che gli stallieri indossavano agli ippodromi. La borsamatelassé - ovvero trapuntata - presentava l'aggiunta di una tracolla, che consisteva in una catenella di metallo, intrecciata al cuoio.
« Mi sono stancata di dover portare la mia borsa in mano[…] quindi ho aggiunto sottili cinturini, cosicché possa essere usata come una borsa a tracolla. »
Nel 1957, Christian Dior venne a mancare e lo stesso anno Coco Chanel venne invitata a Dallas per ricevere il Neiman-Marcus Award, l'Oscar della moda.
Nonostante la consacrazione ufficiale Coco «ha negato la sua importanza. Lei era — disse — “Solo una semplice sarta"».
Chanel morì il 10 gennaio 1971 in una camera dell'Hôtel Ritz, all'età di 87 anni. Chanel oltre che un’ottima stilista è stata anche una stratega da paura, una donna fatta di frasi, tra le più celebri: “ la moda passa, lo stile resta” e“ Se sei nato senza ali, non fare mai nulla per impedire loro di crescere”, la donna che portò l’abbronzatura a divenire una moda quotidiana. Ora la maison è sotto il controllo del grande Karl Lagerfeld.

Nessun commento:
Posta un commento