sabato 21 luglio 2012

Recensione "Via col Vento"- Margaret Mitchell

"Me ne occuperò domani. Dopotutto, domani è un altro giorno"

Rossella O'Hara è la viziata e capricciosa ereditiera della grande piantagione di Tara, in Georgia. Ma la bellezza di una vita agiata è destinata a svanire a causa dello scoppio della Guerra Civile, che porterà miseria e povertà ovunque. Il più famoso romanzo americano narra le vicende di una donna impreparata alle tragedie della vita ma che riuscirà comunque ad adattarsi alla nuova società e soprattutto la storia impossibile con l'affascinante e spregiudicato Rhett Butler, avventuriero che lei comprenderà di amare solo troppo tardi. La storia dell’immortale Rossella O’Hara viene intessuta su uno sfondo storico complesso e contraddittorio,
ovvero quella della Guerra Civile. L'opera di Margaret Mitchell incarna tutto ciò che significava America in quei tempi, catturandone l'essenza e trasponendola con il linguaggio vivido e suggestivo della letteratura. A dipingere l'America, al contrario di quanto di possa pensare, non è unicamente lo stile di vita del Sud, la Guerra Civile, la schiavitù o gli yankees, ma sono, soprattutto, gli individui, che su questo sfondo nascono, crescono, si amano, si trasmutano.
E mentre le intere vicende si dipanano intorno al nucleo centrale di una protagonista straordinaria, Rossella O'Hara, l'intero romanzo si fonda sul carattere e sulle vite di molti altri individui diversi, da Melania Hamilton a Rhett Butler, da Ashley Wilkes all'adorabile Mammy. Ogni singolo personaggio è un ritratto dell'America e rivela un diverso aspetto di quello che un americano, anche oggi, è.
In tutta questa vicenda assume importanza anche il ruolo della donna: ciò che un uomo si aspettava da una dona era eleganza, raffinatezza, buone maniere, scarsa intelligenza, a conservare sempre il loro sorriso anche nei periodi di maggiori difficoltà. Così come dice l’autrice l’uomo poteva essere sgarbato, ubriaco o disobbediente e la donna doveva sopportare senza parlare; l'uomo poteva infuriarsi e sbraitare per una scheggia che gli pungeva il dito, mentre le donne dovevano soffocare i gemiti del loro parto per non disturbare i propri mariti. Gli uomini potevano essere assenti o rudi, mentre le donne non mancavano mai di essere gentili e disposte a perdonare. E tutto ciò è quanto la società si aspettava dalla nostra protagonista Rossella O’Hara. Ella si discostava dall’archetipo della donna dell’epoca: era dotata di spiccata intelligenza, una lingua tagliente, mascherando tutte le sue vere emozioni dietro il visino angelico di una bambina;ella preferiva di gran lunga come compagni di gioco i bambini degli schiavi e i maschietti del vicinato; la natura profonda di chi la circondava, i sentimenti altrui e l'analisi dei moti interiori dell'animo le interessavano davvero poco; egoista, vanesia ed egocentrica, Rossella non può tuttavia non rimanere nei cuori di quanti hanno letto e amato quest’opera, per la sua forza d'animo, il suo spirito battagliero, la sua caparbietà. Rossella è quella che si può definire una vera eroina, poiché si assisterà, nel corso della storia ad un radicale cambiamento, dovuto in parte ai duri periodi che seguirono la guerra e che la videro costretta ad affrontare numerose difficoltà per sopravvivere, prima di risollevarsi. E’ proprio per questo che nonostante il suo carattere a tratti detestabile, crudele e opportunista non la si può disprezzare a causa del suo immenso coraggio, della sua forza d’animo e della sua capacità di affrontare tutti i dolori e le difficoltà della vita con la sua formula “Me ne occuperò domani. Dopotutto domani è un altro giorno”.
Ecco che entra in gioco Rhett Butler, crudele, sardonico, e virile, sarà come un ponte per Rossella: è il petto vigoroso a cui appoggiarsi e piangere, le braccia forti pronte a confortarla nonostante i numerosi battibecchi, Rhett era sempre pronto a pungolarla, ascoltarla e consolarla, rimanendo sempre presente nei momenti cruciali della sua vita amandola disperatamente. Ma di questo Rossella se ne renderà conto troppo tardi. Per anni Rossella aveva cercato conforto in Rhett così come nella dolcissima Melania Hamilton, l’amica e più cara (e l’unica) che Rossella abbia mai avuto. Melania, il personaggio più grande di tutta l’opera, come dice Rhett una gran dama… così piccola, dolce, angelica, fragile e sempre pronta a far di tutto per aiutare gli altri. Il personaggio che ho amato più di tutti, che nonostante tutto ha sempre provato per Rossella un’ amicizia senza limiti: era sempre stata pronta a lottare, per lei e difenderla da tutto e tutti, pur di rovinare il rapporto con i suoi stessi parenti. Così caritatevole, Melania è uno di quei personaggi destinati a rimanere nel cuore per tutta la vita. E non nascondo di aver piante durante la sua morte (pur sapendo come sarebbe andata a finire). E di Ashley Wilkes che dire?! Non l’ho apprezzato molto. Non ha dimostrate di avere forza di spirito, e coraggio nell’affrontare i problemi presentatisi davanti. Se non fosse stato per Rossella avrebbe continuato a patire la fame, trascinando con sé anche Melania e il figlioletto Beau.
Via col vento, nonostante la mole del libro, scorre con una rapidità, che non avrei mai pensato. Fatta eccezione per i momenti nei quali l’autrice si sofferma a narrare e descrivere gli avvenimenti della guerra e le condizioni di vita a seguito di essa, che diventano un tantino più faticosi, è un libro che ti cattura pagina dopo pagina. Con un’abilità e una grande maestria Margaret Mitchell realizza un’opera destinata ad essere immortale, e a non decadere mai. Uno dei pochi libri che sia riuscito a commuovermi e farmi piangere. Da leggere assolutamente.
Editore: Mondadori
Voto complessivo: 5/5

Nessun commento:

Posta un commento