Sei
hai la cittadinanza nello stato di Panem e sei costretto a vivere nel
Dodicesimo stretto, allora il destino non è stato molto benevolo. Se vivi nel
Distretto 12 allora sei abituato a patire la fame, a cacciare tra i boschi per
sfamare te e tutta la tua famiglia, a passare intere notti al buio. Cacciare è
illegale, lo sappiamo tutti, ma non si soccombe alla miseria; bisogna pur
sempre sfamarsi.
Nello
Stato di Panem una volta vi erano Tredici Distretti. Ognuno con le proprie
specialità. Fin quando un giorno i cittadini hanno deciso di ribellarsi allo
stretto controllo imposto dai Pacificatori di Capitol City; hanno deciso di
ribellarsi, di dimostrare che non sono pedine nelle loro mani. Hanno dato vita
ad una ribellione che ha finito per distruggerli. Ora il Tredicesimo distretto
non esiste più. Ma Capitol City non rinuancia mai a ricordare agli altri
distretti che li hanno in pugno. Ed è per questo che ogni anno si tengono gli
Hunger Games, la forma più eccessiva di brutalizzazione e controllo, ma allo
stesso tempo un reality show per divertire Capitol City. Se sei un adolescente
e vivi in uno dei Dodici Distretti, allora quest’anno potresti essere
sorteggiato come tributo da inviare agli Hunger Games. Il tuo nome potrebbe
essere estratto da una boccia di vetro assieme ad altri ventritrè tributo: uno
per ogni distretto. Verrai preso volente o nolente e catapultato verso Capitol
City, dove verrai vesttito, curato, ingozzato di cibo per appareire al meglio
nelle interviste e verrai preparato a sopravvivere agli Hunger Games. Verrai
infine gettato in un arena a scontrarti con gli altri tributi, a conbattera la
fame, a cacciare animali, a raccogliere bacche e erbe selvatiche per poterti
cibare; circondato da telecamenre dovrai offrire il miglior spettacolo aigli
espattatori di Capitol City, che si divertiranno a vedervi patire la fame, a
vedervi uccidere, a vedervi riscriare spesso la vostra vita; sarete costretti a
soffrire la disidratazione, e uccidervi l’un l’altro, perché agli Hunger Games
solo uno sarà il vincitore.
Katniss
è la protagonista di questo romanzo. Seguendo tutta questa procedura sarà
gettata nell’arena a scontrarsi con persone più grosse di lei, più furbe di
lei, e magari più in gamba di lei; a lottare per la vita combattuta tra le sue
emozioni, le sue azioni e la voglia di finire il “gioco” con tutti gli arti al
proprio posto. Dovrà arrampicarsi sugli alberi, sfuggire agli incendi, e
uccidere. Uccidere gli altri concorrenti, se vuole tornare a casa viva.
Sazanne
Collins sviluppa il romanzo con grando maestria. Con uno stile asciutto,
semplice e fluido ti tiene incollata alle pagine e ti ritrovi anche tu a vagare
per i boschi, a patire la fame e la sete e a lottareE’ un romanzo che si legge
tutto d’un fiato, che si divora e ti dà davvero l’impressione di trovarti tra i
tributi. Mai noioso, mai banale e mai scontato. E’ sempre un continuo movimente, azione,
suspance. Mentre procedevo con la lettura, provavo dentro di me un senso di
angoscia costante, di terrore e ansia per i protagonisti. . I personaggi si
caratterizzano per le loro azioni più che per i loro pensieri. Mi sono facilmente affezionata ad essi, ho parteggiato
per loro, sperato per loro, gioito per loro.
Un
libro crudo, brutale e orrido, caratterizzato da spargimenti di sangue, ferite, ustioni. Ma accompagnato da una storia di amicizia, amore e dal desiderio di vivere, per il proprio Distretto. Per la propria famiglia. Per se stessi. Un libro che rimane dentro che ti spinge a correre in libreria e prendere i restanti due. Ed è proprio quello che ho intenzione di fare. Devo assolutamente vedere come va a finire, devo sapere e non posso attendere. Davvero magnifico, avvincente. Non ho altro da dire.
Anno di pubblicazione: 2009
Editore: Mondadori
Voto Complessivo: 5/5
Anno di pubblicazione: 2009
Editore: Mondadori
Voto Complessivo: 5/5
Nessun commento:
Posta un commento