giovedì 13 settembre 2012

Recensione "Petali sull'acqua" - Kathleen E. Woodiwiss


Virginia 1747. Nel piccolo villaggio di Newportes Newes, approda una nave negrita, la London Pride, con il suo carico di detenuti deportati in America per essere venduti come schiavi. Ma a bordo della Pride non tutti i detenuti sono colpevoli dei reati a loro imputati, perché tra gente si trova la bellissima irlandese Shemaine O’Hearn: figlia di un ricco commerciante irlandese e una bellissima donna irlandese, Shemaine è vissuta tra sontuosi palazzi, lussi, agi e comodità, con uno stuolo di servitori pronti a soddisfare ogni suo piccolo capriccio. Educata, raffinata ed elegante, nonostante la ricchezza in cui si trova a vivere Shemaine non ha nobili origini. Il più grande errore di Shemaine è stato quello di esser promessa in sposa allo scapolo più ambito di tutta Londra, l’affascinante marchese Maurice du Mercer. Purtroppo la nonna di Maurice, Edith du Mercer, sua unica parente, ha ben altri progetti per il suo unico erede e tra questi non rientra chiaramente il matrimonio con una ragazzi di infime origini. Non essendo riuscita ad allontanare Shemaine dal nipote e dall’Inghilterra, Edith ordisce un piano per accusare Shemaine di furto e obbligarla ad abbandonare l’isola. Temendo che Maurice possa spingersi fino in America per cercare la sua bellissima fidanzata, Edith commissiona la morte di Shemaine. Una volta a bordo della London Pride, la nave che porterà Shemaine verso una nuova vita in Virginia, la fanciulla fa la conoscenza di coloro che cercheranno di renderle la vita un inferno attentando alla sua vita: l’intrigante prostituta Morrisa Hatcher e James Potts. Come in ogni libro della Woodiwiss , i personaggi possono classificarsi nei seguenti modi: cattivi, brutti e ridicoli che attentano alla vita dei protagonisti, vecchie zitelle invidiose che cercano di sottrarre il principe azzurro alla nostra protagonista, e ovviamente i due protagonisti dotati di una bellezza sovrumana, dal carattere nobile che farebbero invidia a tutti i santi del calendario (infondo non la biasimo molto perché questi volumi sono fatti per sognare, ma mi sembra che in questo romanzo venga tutto ingigantito). Il nostro principe azzurro si profila nei panni di un colono di nome Gage Thornton, un uomo avvenente, alto, slanciato, snello dallo sguardo penetrante, gli occhi ambrati e le fattezze perfette. Gage è un trentatreenne, vedovo con un figlio a carico e si reca sulla Pride con l’intento di acquistare una bambinaia per Andrew il bimbo-prodigio di appena due anni che costruisce frasi grammaticalmente perfette, senza storpiare un singolo termine. Gage Thornton è figlio di un Lord inglese giunto in Virginia nove anni prima per un dissidio col padre. Lord William Thornton è un ricco costruttore navale e così come il padre anche Gage ha una passione per l’edilizia, e in Virginia possiede un laboratorio in cui costruisce elegantissimi mobili di pregiata fattura che sono poi venduti ai ricchi signori di Newportes Newes. In realtà la più grande aspirazione di Gage è di realizzare velieri e vederli poi un giorno solcare i mari. Infatti, dedica parte della sua giornata alla costruzione di una nave mentre si guadagna da vivere con la vendita dei mobili. La moglie di Gage, Victoria è morta “accidentalmente” un anno prima cadendo dalla prua della nave su alcune rocce che le hanno spezzato il collo e pur essendo stato apparentemente un incidente, alcune pettegole di Newportes Newes insistono con l’accusare Gage della morte della moglie. Quando così Gage sale a bordo della London Pride per cercare una balia al figlio, rimane folgorato dalla bellezza di Shemaine che neanche lo sporco e il sudiciume riesce a celare. Osservando attentamente questo raro fiore che casualmente gli è giunto tra e mani, Gage si prefigura già la sua vita accanto ad una donna così bella che potrebbe perfettamente ricoprire i panni di moglie. Tanto più la sua convinzione si fa sempre più radicata quando Shemaine, ingenua e dolcissima fanciulla, si mette ai fornelli per cucinare qualcosa a questo gentilissimo padrone e ricorda miracolosamente e alla perfezione tutte le ricette che la povera cuoca Bess ha cercato inutilmente di insegnare a Shemaine. In seguito la giovane donna di affezione in maniera smisurata al piccolo Andrew che si ritrova a preferirla alla madre di cui inizia a non ricordare molto. Folgorato da tutte le ottime qualità della donna Gage si convince sempre più di aver fatto un ottimo affare. Perciò non solo la flessuosa e morbida visione del suo corpo, i suoi capelli rosso fuoco,gli occhi verde smeraldo, la pelle color avorio e il suo volto angelico gli fanno desiderare di averla carnalmente, ma si rende anche conto che Shemaine è il suo ideale perfetto di donna, e un’ottima madre per il figlio. Nel frattempo Shemaine si concede qualche sbirciatino al suo enigmatico e generoso padrone: un uomo meraviglioso tale da rendere il confronto con l’ormai sbiadito Maurice. Nonostante le cattiverie che circolano sul conto di Gage, Shemaine decide di fidarsi di lui. Il suo atteggiamento così garbato e premuroso spazza via ogni minimo dubbio e la passione non tarda a venir fuori da questa graziosa verginella che non può però ignorare le consuetudini e il suo senso di pudore. Gage inzia così a fare una corte insistente alla sua bellissima serva, stile Elisa di Rivombrosa (la versione scadente però), finchè una sera non le fa la tanto attesa dichiarazione. Lei, com'è naturale, non può resistere al suo fascino e accatte senza troppi dubbi la proposta di Gage. I due si sposano così in fretta dando il via a una lussuria sfrenata da fare invidia a Enrico VIII. I loro dialoghi si spostano esclusivamente sui loro piaceri coniugali, alla ricerca di altri divertimenti che possano tenerli occupati durante la notte. Intanto però Potts non si ferma nel suo intento di uccidere Shemaine e assistiamo più molte al suo mandano omicidio. Presto giunge a Newportes Newes Lord William Thornton, desideroso di ristabilire i rapporti con il figlio perduto tale da beccarsi una lancia nella schiena durante uno dei tanti attentati alla vita di Gage e Shemaine. Il vecchio però nonostante la sua veneranda età, è forte e duro a morire e si abbandona ad una allegra convalescenza rivelandosi il nonno più amorevole che abbia mai visto. Intanto per impedire il pericolo di un altro attacco alla moglie, Gage insegna a Shemaine a tirare col moschetto, di conseguenza piombano nuovi cadaveri che, come se non bastasse, aumenteranno il lavoro di Gage. Ma nonostante questa sia la storia degli esseri perfetti e immortali, giungono a rovinare l’esistenza della coppia, i genitori di Shemaine accompagnati del ben-arrivato-finalmente ex-fidanzato Maurice il quel tenterà disperatamente di riportare la fidanzata in Inghilterra. Ma nonostante l’imponente figura del fidanzato che non ha nulla da invidiare a Gage Thornton, Shemaine ha ormai fatto la sua scelta e resterà con il marito che ha scelto, dal quale ora aspetta anche un bambino. Ma la storia non termina qui. La decrepita ma ancora miracolosamente in forze, Edith du Mercer, nel suo ultimo tentativo di uccidere Shemaine, giunge a Newportes Newes dove commissione nuovamente la morte dell’odiata irlandese : quest’ultimo gesto non solo fallirà ma gli costerà anche l’amore del nipote, il quale rifiuterà di riconoscerla come nonna e, abbandonato il tentativo di riportare Shemaine tra le sue braccia, rimarrà in America a fare la corte ad una bellissima e giovanissima Garland. Smentita ormai ogni accusa che riguardava l’omicidio di Victoria, i genitori di Shemaine non hanno più scuse per disapprovare il loro inaspettato genero e acconsentiranno a vivere in Virginia assieme alla figlia dopo aver venduto tutti i possedimenti in Inghilterra. Il commercio di mobili e navi non puà che andare a gonfie vele visto l’innato talento di Gage e i due sposini realizzano un progetto di ampliamento della casa, in vista dei numerosi figli che arriveranno evidentemente troppo presto e degli ospiti che accoglieranno e così la bella favola avrà il suo buon termine con i protagonisti che vivranno la loro vita esclusivamente in vista che accadrà nella loro stanza da letto. 

Mia signora Woodiwiss perché mi ha talmente deluso, quando pensavo di leggere un romanzo al pari di “Come cenere nel vento” o “Il fiore e la fiamma”? L’idea in se non era spregevole, ma mi spiega perché ha abbandonato la sua storia in balia di continui spargimenti di sangue, inutili e monotoni? La base c’era, lo stile è inconfondibile e riesce sempre a conquistare, e se ho continuato la lettura fino alla fine, è stato solo per il suo grande talento e per l’amore che provo per le sue storie. La storia prosegue in un susseguirsi di episodi giornalieri che sfociano nella noia più totale. Il tasso di miele e zucchero è particolarmente alto per non parlare dell’erotismo e della lussuria che ha davvero superato gli altri libri. I personaggi sembra ancora più surreali delle altre storie che, se solitamente apprezzo perché in fondo questo genere di romanzo è scritto che divertire e far sognare, questa volta mi ha lasciato di sasso; i due personaggi principali vanno oltre la santità, e anche il piccolo Andrew ci viene mostrato come uomo in miniatura che si comporta come tale e che a differenza dei semplici bambini che abitano il pianeta Terra, farebbe ingelosire lo stesso Pirandello. Insomma di imperfezioni ci ne stanno, di esagerazioni anche di più e se consiglio di leggere questo romanzo e solo per chi come me ama la Woodiwiss e desidera, ormai, leggere tutti i suoi volumi, buoni o scadenti che siano.

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